domenica 19 gennaio 2014

PRENDERSI LA BRIGA

Questo post è strano e di certo non facile da seguire. E' un tentativo di dare forma alle suggestioni di quest'altro (commenti compresi) e di un altro lungo post ad esso linkato. Per capirci qualcosa bisognerebbe fare tutto il giro e seguire il ragionamento, sempre che un filo ci sia. Non so se ne vale la pena...

Finalmente l'altro ieri ho trovato il tempo (non ne avevo, ma l'ho trovato, come accade quando si ha molto bisogno di qualcosa di superfluo...).
Ho trovato il tempo e ho letto cosa significa secondo WuMing 1 pensare di dover (finalmente) “diventare i genitori”. Dirò, forse con un briciolo di presunzione e non solo perché da una quindicina scarsa di anni sono abbastanza genitore, che ho pensato che lo sapevo da un sacco di tempo. Ma neanche solo per il fatto che sto a scuola e devo affrontare quotidianamente un furore iconoclasta e negativo non travolgente ma costante, capillare e spesso decisamente privo di ragioni che non siano delle scariche paraormonali o delle rabbie e frustrazioni familiari. Non sto schiacciando la critica sociale e politica dei movimenti antagonisti sulla mia banale esperienza di piccolo prof. Mi limito a riprendere la metafora che WM1 prende da un'intervista del 1993 a David Foster Wallace, in cui si trattano da adolescenti quelli cui la posizione di critica radicale impedisce di avere un qualche genere di progetto, di “immaginare un futuro”, rendendosi conto che a volte bisogna prendere sul serio le cose e che è pericoloso sottomettersi sempre al “dispotismo dell'ironia”.
Il problema del postmodernismo è che ha generato un esercito di seguaci e imitatori, e presto si è ubriacato di se stesso, si è intossicato della propria ironia, del proprio sarcasmo e disincanto. L’ironia si è fatta sempre più fredda e anaffettiva, il che era perfetto per il nuovo spirito dei tempi: il disincanto ha invaso e impregnato l’intero paesaggio artistico e mediatico, finché a un certo punto, probabilmente durante gli anni Ottanta, è diventato il sentimento dominante nella cultura occidentale. Nulla andava più preso sul serio. Se prendevi qualcosa sul serio, facevi la figura del seccatore. (1)
Mi pare di aver sempre pensato che l'ironia è un'arma efficace e utile quanto crudele e facile, che tutto e tutti visti da qualche lato risultiamo seriamente ridicoli, quindi chiunque può essere preso per il culo con sufficiente facilità, cosa che potenzialmente ci espone tutti alla distruzione. Mi pare di aver sempre pensato che in giro non c'è abbastanza gente responsabile e che il pericolo di giustificare ingiustizie con la scusa di dover tenere in piedi le cose non è più grave del pericolo di disfare con leggerezza e incoscienza (appunto) adolescenziale cose che sono costate sangue e fatica e che potrebbero servire ancora anche se sono un po’ vecchie e malandate, specie se per il momento non c’è altro che le possa sostituire. Mi viene sempre in mente il bambino che in spiaggia ti calpesta con allegra perfidia il castello di sabbia appena finito, per pura crudeltà infantile, e mi viene in mente quell’episodio dell’infanzia di G. Cristo in cui lui ha modellato degli uccellini di fango e un bambino cattivo glieli calpesta proprio così, per cattiveria gratuita. Al che Gesù dà vita alle bestiole di terra, che volano via con grave disappunto del cattivo (2).
Mi pare di aver passato parecchi anni, specie gli ultimi, a stare al mio posto in diversi ambiti nonostante tanto, senza stare mai zitto, senza guadagnarci niente, ma calcolando sempre cosa convenisse, diciamo, all'umanità e decidendo molto raramente che valeva la pena di buttar giù quello che c'era perchè le alternative possibili in caso di distruzione e ricostruzione sembravano il più delle volte peggiori o inconsistenti. Ma non è una questione personale: quando dico senza stare mai zitto e senza guadagnarci niente, mi riferisco ai due aspetti che secondo me possono, tipo anche in politica, rendere credibile la scelta di un (chiamiamolo) compromesso costruttivo da parte di chi prende le cose sul serio e si rende responsabile di esserci sempre e di tappare i buchi e di accettare il possibile o pensarne uno che sia almeno un po' plausibile, invece di protestare a vuoto e di disnotarsi da qualsiasi impegno come tanti usano fare. Se vedi che non ci guadagno niente non puoi accusarmi di essere un ladro o un corrotto. Se vedi che comunque parlo e che quando qualcosa non mi convince vado lì e lo dico con l'energia che serve, non puoi accusarmi di essere una pecora. Allora, se non accetto il cambiamento che tu mi proponi, è perchè non mi fido abbastanza di te, magari perchè non ti vedo ragionare nello stesso modo, non ti vedo prenderti abbastanza la briga, quando serve, di dire: “Ok, questa cosa che nessuno vuole fare la faccio io”. Capisco non farsi prendere per coglione, ma anche chi ti dice che accetti l'inaccettabile non risulta credibile se prima non si è fatto vedere abbastanza ad accettare l'accettabile. Ripeto: non si tratta di me. E' che da qui mi pare si debba tirare fuori un criterio generale per giudicare, un'idea di quello che si deve fare in base al senso di quello che succede. Dunque mi pare sensato credere di più a chi si prende la briga. Non anyway, non lasciando correre cecità errori e meschinità, ma di più. Agli altri, a quelli che non accettano di diventare genitori, che chiedono di poter restare bambini ancora un po' (oppure per sempre), di meno. 
 
(1) D.F. Wallace in: WuMing 1: Noi dobbiamo essere i genitori
(2) Attacco a questo link i riferimenti che ho trovato in rete su questo Gesù piccolo e terribile che non solo anima bestiole di terra ma anche fulmina senza pietà coetanei un po' stronzi ma che dovrebbero secondo me essere resi automaticamente innocenti o, alla peggio, preterintenzionali, dall'età: si tratta di due passi dei vangeli apocrifi (il Vangelo arabo dell'infanzia e il Vangelo dell’infanzia di Tommaso) e di un raccontino evidentemente ispirato a questi passi e al quale la scrittrice svedese Selma Lagerlof, premio Nobel 1909 e da me mai coverta, dà un tono saccente e moralistico veramente fastidioso.

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