martedì 20 novembre 2012

IL CORPO GRIGIO DI TORITO (o della Guerra Civile)

Il primo Soriano che ho conosciuto è quello che faceva da assistente a Philip Marlowe in un'indagine per conto di Stanlio (1). Il secondo è quello che pensava con i piedi e del quale a molte classi nelle ore di supplenza ho letto prima la storia di Obdulio Varela che spiega come l'Uruguay battè il Brasile nella finale dei mondiali del 1950 al Maracanà, ma poi anche la storia del rigore più lungo del mondo e del mitico “Gato” Diaz, portiere della Estrella Polar (2). Ho voluto bene a tutti e due.
Ma il Soriano a cui penso quando ci penso è quello che racconta gli spasmi fatali e dolorosi di un mondo che non conosco abbastanza per capire le ragioni e i torti, per

domenica 11 novembre 2012

PAROLE CROCIATE

Si sa che a volte le risposte migliori vengono in mente quando il momento è passato e ormai non servono più. A volte la cosa brucia, per esempio se c'è in ballo una polemica in cui la risposta mancata sarebbe servita a mettere a tacere in modo quasi definitivo qualche ignorante inopportuno o a vincere una battaglia contro qualche nemico storico, magari di fronte a un po' di pubblico. A volte, come nel caso che segue, fa niente: si è solo persa l'occasione di fare una battuta. Il nesso con i post precedenti è molto tenue: sta solo nel fatto che la scena è sempre la notte in albergo durante la gita.

sabato 10 novembre 2012

LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA, IN MISTO LANA (un giorno dopo l'altro 2)

Di N.L. ho un ricordo particolare, preciso, durante una gita. Notte, corridoio dell'albergo, momento in cui, dopo essere rientrati da qualche dopocena, provi a organizzare la nottata in modo che sia tranquilla il più possibile, anche se ti prepari comunque a girare fino a tardi per i corridoi, con la tua tuta da ginnastica addosso e il tuo romanzo in mano. Anche loro sono lì che girano, si guardano e parlano, si mettono d'accordo per trovarsi, chi in camera di chi eccetera.

venerdì 2 novembre 2012

GIOVANI E BELLI (un giorno dopo l'altro 1)

Ho incontrato N.L. dal casolin. Il casolin quello cavà su, quello che ha le cose particolari e raffinate, che costano abbastanza. Era tipo l'anno scorso, sotto Natale: N.L. è a casa in ferie, mi spiega salutandomi, perché da un po' vive e lavora in una grande città. Vive con la morosa, che è là con lui: ragazza piccola, carina e occhialuta, con l'aria sveglia e vitale. In questi casi io domando senza troppi scrupoli: non per farmi i fatti degli altri, ma per avere un'idea di cosa succede e magari trasmetterla ai fioi a scuola.   (qui: Un giorno dopo l'altro)

giovedì 1 novembre 2012

L'ARIA DEL BALTICO

Quando si tirano le somme, sarà servita a qualcosa tutta questa fatica per cercare di diventare un uomo migliore? Non sono affatto sicuro che non sia un enigma senza soluzione come quello dei sette ponti, anzi. E di certo non servirà provare a fare un giro fin lassù per sentire che odore ha l'aria del Baltico.