domenica 21 ottobre 2012

GENIO CRIMINALE (3)

Ma il vero apice dell'ingegno perverso dello studente, nella sua instancabile ricerca di espedienti, nella sua sfida inesauribile alle prevenzioni e contromisure del Prof. Attento a Non Farsi Fare Fesso (PANFFF), è questo, di cui io seppi in giovane età. Ero ancora uno studente universitario e per tirare su qualcosa davo ripetizioni di latino e greco a studenti di liceo, tra i quali un compagno di classe del protagonista X, di cui adesso andiamo a raccontare.

domenica 14 ottobre 2012

VIGLIACCO? EH... (età mentale 2)

Ma gli studenti che sono più grandi della loro età non sono sempre una benedizione. Soprattutto se una parte importante della loro “maturità” (in questo caso servono le virgolette) consiste nel sapersi arrangiare in molte circostanze, nell'avere una capacità di comprensione delle situazioni e delle persone che li mette in condizione di perseguire con la massima libertà il proprio utile più immediato, investendo il minimo possibile in tutto quello che non serve allo scopo.

GENIO CRIMINALE (2)

Ci sono altri espedienti, cervellotici e curiosi ma intelligenti abbastanza da suscitare almeno un po' di ammirazione. Posso citare una trovata del Pleistocene, tempi in cui io ero al liceo e altri miei (più o meno) coetanei frequentavano altri licei.

mercoledì 10 ottobre 2012

ANTE LITTERAM

Prof.            - E chi governava i Comuni ?
Studente     - ... ... ... I comunisti ?
(scuola media, raccontata da L. - True story)

PER OGNI LIEVE CAUSA

Sia ragionevole l'uccidersi; sia contro ragione l'accomodar l'animo alla vita: certamente quello è un atto fiero e inumano. E non dee piacer più, né vuolsi elegger piuttosto di essere secondo ragione un mostro, che secondo natura uomo.      (segue...)
(Leopardi, Operette Morali, Dialogo di Plotino e Porfirio)

domenica 7 ottobre 2012

VERSO CASA, CON I TACCHI ALTI (età mentale 1)

Ci sono studenti che a 17-18 anni ne hanno 35.
Non solo nel senso banale e deteriore che credono di sapere tutto e guardano con sufficienza te che insegni e ti trattano con degnazione se non con disprezzo, considerandoti evidentemente un rudere. Questa è una malattia adolescenziale diffusa che spesso prende come oggetto polemico anche i genitori, anzi, i genitori più che gli insegnanti, e che non è poi molto interessante, anche se fa parte della sfida e della lotta che normalmente gli studenti-figli ci propongono e che va affrontata a viso aperto e con lealtà, non disconoscendo il proprio lato vecchio e dandosi da fare perché sia il meno esteso possibile: quando ti trattano da rudere una qualche ragione possono avercela e bisogna reagire con equilibrio. 
Ma non è a questo che penso: mi riferisco a quei pochi che 35 anni li hanno davvero.