venerdì 6 maggio 2011

SENZA VOCE

Oggi L. è senza voce. Malattia professionale, tutto sommato. Per un prof. la voce è uno strumento fondamentale che viene sottoposto quasi tutti i giorni a una grossa fatica. L’usura è dietro l’angolo e ogni tanto viene fuori. Stai bene nel complesso, ti brucia un po' dalle parti delle tonsille, ma  non parli, esce quel suono soffocato e inutile dal fondo della gola.
Qualcuno le chiede cos’è venuta a fare a scuola in quelle condizioni.

NON SI FIDANO

Non si fidano, e questo è uno dei dolori più grandi che alla fine ti tocca sopportare. Si accumula un po’ alla volta negli anni, tra momenti migliori e peggiori, picchi di convinzione e delusioni più amare. Ma alla lunga si accumula e te lo senti che ti pesa sul collo e che devi usare un po’ di forza in più per riuscire a stare ancora dritto.
Si resiste, per carità, ma alla lunga è una delle cose che si fa più fatica a reggere… 

Quando ti iscrivi a certe facoltà, all’Università, ti dicono che se ti va bene finirai a insegnare, altrimenti resterai a spasso e ti dovrai inventare qualcosa. Il senso della realtà è uno degli strumenti di sopravvivenza più importanti, ma a 18 anni quasi sempre se ne ha poco poco. Te lo trasmettono il lavoro e le difficoltà,